Si, abbiamo bisogno di Innovazione, ma senza alcuna ideologizzazione su presunti poteri taumaturgici della tecnologia, che deve essere vista come uno strumento di crescita. Ecco perché ci serve più industria, perché senza industria, un’industria nazionale forte, non ci sarà alcuna Innovazione e saremo destinati ad essere solo una nazione di consumatori digitali dei prodotti e servizi altrui.
Ci serve Innovazione per ridefinire i processi, per fare cose nuove e per fare in modo nuovo le cose di sempre.
Si, ci serve Innovazione, una Innovazione madre e amica, che ci aiuti a crescere e che spinga al cambiamento le nostre Pubbliche Amministrazioni e le nostre imprese. E che non ci assoggetti agli interessi di oligopoli privati o addirittura agli interessi di altre nazioni.
Per questo vogliamo un’Innovazione che sostenga la sovranità digitale del nostro Paese e che sappia proteggere e tutelare l’integrità dei territori, dei cittadini e dei loro dati.
Abbiamo bisogno di Trasparenza, non tanto o non solo perché i decisori politici debbano condividere formalmente con l’opinione pubblica le scelte adottate a livello centrale e locale.
Quella è Trasparenza di facciata, necessaria, ma non sufficiente.
Ci occorre, invece, quella Trasparenza capace di far comprendere quali siano stati i meccanismi e le procedure decisionali, assieme alle ragioni e alle valutazioni di impatto che le hanno determinate.
La Trasparenza è un valore imprescindibile, che contribuisce al ripristino del principio di competenza nelle decisioni e orienta nuovi sistemi di partecipazione dal basso alla gestione della cosa pubblica.
Si, noi siamo l’Italia che chiede un cambio di passo.
E vogliamo un cambio di passo, ora, perché l’avvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) porterà una enorme quantità di risorse che non possono essere sprecate.
Non si dovrà solo spendere o spendere in parte, si dovrà spendere tutto e spendere bene.
Una ragione in più per reclamare Innovazione e Trasparenza.
Da parte di tutti Noi, che siamo Italia.